E’ un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto a 530 metri sul livello del mare, alle pendici meridionali dei Monti Alburni. Di origine medievale ha la caratteristica formazione a grappolo, che digrada dolcemente verso la sottostante valle del Calore.È dominato sul versante Nord da una rupe che lo protegge dai rigori del clima invernale e sulla quale si notano le grotte abitate dai monaci Basiliani poi adibite a ricoveri per greggi e pastori, la più conosciuta e la grotta di S. Croce, oggi del tutto abbandonate.
Il paese fu fondato nell’anno 1100 presumibilmente da coloni greci che avevano abbandonato l’antico paese di Civita, i cui resti, risalenti al VI sec., sono ancora oggi visibili. Molto probabilmente un gran numero di pastori e mandriani del territorio di Fasanella, essendo questa zona assai ricca di pascoli, vi costruirono nel tempo alcune abitazioni che, aumentando di numero, diedero origine al primo centro abitato. Da questo presupposto deriva anche il nome di Ottati, che dal latino, “Optatus“, sta ad indicare che i pastori optarono per tale luogo ben adatto alla pastorizia. Indipendentemente da tale presupposto storico, con maggiore certezza si fanno risalire le origini medioevali del paese intorno al XIII secolo. Ottati fu dapprima feudo di Capece Celsota, in seguito proprietà di numerose famiglie nobili. Risorse dalle macerie a cui lo ridusse Federico II di Svevia e nel 1700 il borgo appartenne alla potente famiglia dei Caraguso -Maricenda.

L’originalità del borgo è dovuta senza alcun dubbio al centro storico che può considerarsi una vera e propria pinacoteca a cielo aperto grazie la presenza di ben ottanta murales realizzati da artisti provenienti da varie regioni italiane che danno un tocco di colore e vivacità al grigio di case, piazzette e slarghi.
Il territorio è in buona parte costituito da montagne ricche di boschi, la zona collinare è posta a valle dell’abitato. Caratteristici sono in zona notevoli fenomeni superficiali del carsismo, costituiti da doline e campi solcati, mentre nel sottosuolo numerose e di grande valore sono le grotte (Grave dei Gatti, Conca di Rupistella, Grava Sarrauto). L’agricoltura e la pastorizia sono le attività preminenti, per cui grano, olio e latticini sono i prodotti principali. Però non mancano attività artigiane per la lavorazione del ferro, alluminio e legno.

Molte le Chiese presenti in paese tra le quali ricordiamo la Chiesa di San Biagio, costruita tra il 1180 ed il 1230 e ampliata nel 1432 perché insufficiente al notevole aumento della popolazione, per l’esodo di intere famiglie che avevano definitivamente abbandonato a cittadina di Fasanella per la peste e un’invasione di cavallette; Il Convento dei Domenicani, consacrato nel 1496 e soppresso nel 1807; Il Santuario di Cordoneto, dal XVIII secolo è meta di pellegrinaggi, nel sepolcreto si custodiscono le reliquie dei Santi Martiri Urbano e Massimo; Il Convento dei Cappuccini, fondato nel 1602, attualmente è in pessimo stato di conservazione, la chiesa annessa era dedicata a S. Francesco d’Assisi e vi si conservava la reliquia della Sacra Spina e la Chiesa SS. Annunziata che subì nel corso dei secoli dei mutamenti, nel senso che fu ristrutturata più volte con l’aggiunta di pareti, di stucchi, di altari e nel 1618 lo scalpellino Giacomo Antonio Caruso da Petina scolpì il portale di pietra viva, fregiato da elementi eucaristici.

Monumenti e bellezze naturali

Monte Civita, interessante sito archeologico, ove sono localizzati i resti di un insediamento rurale databile intorno all’anno 1000
Santuario della Madonna del Cardoneto con statua della Madonna risalente al XV sec. Chiesa del Santo Patrono Biagio, con portale in pietra con l’Eterno Benedicente. La chiesa, divisa in tre navate, presenta una volta riccamente affrescata. Splendidi due dipinti su tavola (ora depositati presso la Soprintendenza): il Sangue Redentore (1590) di ignoto pittore fiammingo e la Circoncisione. Pregevole la scultura in argento fuso e sbalzato del Santo del 1750 Chiesa dell’Annunziata (con portale in pietra del 1618, con scolpite le figure della Vergine Annunziata e dell’Angelo Annunciatore nelle volute superiori) con annesso Convento dei Domenicani. Al lato opposto del magnifico chiostro rinascimentale è sistemato il Teatrino Comunale Convento dei Cappuccini Chiesa della Vergine delle Grazie risalente al ‘500

Le Bellezze Naturali

Vuccolo della Carità, da dove si può ammirare la parte bassa del Bosco di Ottati, con lo sfondo del Monte Civita Rifugio Panormo Fontana del Lauro fuso e vetta dell’Alburno (1742 mt).

Il Monte Civita, è un sito archeologico dove è possibile ancora visitare i resti di un insediamento rurale risalente all’anno Mille;
il rifugio Panormo (la cui vetta dell’omonimo monte si staglia a 1742 m.s.l.m. ed appartiene alla catena appenninica dei Monti Alburni che qui prende il nome di “Dolomiti del Sud”) – ricco di boschi di faggio, di cavità carsiche e inghiottitoi come grave e doline. Meta preferita dagli escursionisti perché proprio da qui è possibile intraprendere vari sentieri, districandosi tra le spelonche di Campo Farina, le sorgenti del fiume Fasanella e la Grotta di Santa Croce, quella che un tempo fu rifugio di briganti e dove è ancora conservata la pietra su cui preparavano la polvere da sparo.

Folklore

Festività del Santo Patrono Biagio ad Ottati
Sagra della Sfrionzola e della Salsiccia Paesana
Ottati Etnomusic Festival
Ficus in Tabula- I gusti del Fico Dottato

Cosa Mangiare

Spaghetti con gli asparagi
Sfrionzola, piatto tradizionale a base di carne di maiale soffritta e peperoni sott’aceto
Melanzane arraganate, prendono il nome dalla presenza dell’origano
Zuppa di cavolfiore
Frisillini o Morsellini, saporitissimi biscotti al miele
Deliziose, pasticcini formati da due biscotti di pasta frolla con in mezzo crema pasticcera e granella di nocciole tostate

Come Arrivare

Dalla A3 prendere l’uscita Campagna e proseguire in direzione Albanella/Controne, poi proseguire per Castelcivita e infine per Ottati.