Postiglione è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto a 615 metri sul livello del mare. Il nome Postiglione sembra derivare dal latino Pistillius. L’origine del borgo, è feudale, come testimonia la presenza di un castello Normanno dell’XI Secolo. Ampliato da vari signori con continue usurpazioni a danno del demanio dell’università, il feudo fu teatro di conflitti tra la popolazione e il baronaggio locale; assegnato ai Sanseverino e nel cinquecento ai Principi Carocciolo, conobbe lotte intestine durante la cosiddetta rifeudalizzazione del Seicento ed esplose in eccessi di violenze nel 1799 e nel decennio francese le mire delle più illustre famiglie nobiliari erano ampiamente giustificate dalle potenzialità economiche del territorio, che riuscì a tornare nelle mani del demanio solo con l’abolizione della feudalità. Alcuni storici fanno risalire il nome Postiglione alla cacciata degli abitanti dell’antica Paestum da parte degli incursori della Grecia antica. I paestani così cacciati, si rifugiarono sui Monti Alburni e qui diedero vita ad un nuovo insediamento che prese il nome di Poestiliones, Leoni di Paesto.

Affascinanti testimonianze storico-architettoniche del passato sono la Chiesa di San Giorgio a croce latina senza transetto, e il castello Normanno, in parte restaurato, con i lati due torri di età barocca che offuscano, ma solo in parte, le bellezze originaria del maniero. Il castello di Postiglione venne costruito verso il Mille da tre fratelli Normanni, ovvero Riccardo, Ruggiero e Guglielmo di Hauteville. Sotto gli Svevi e durante l’epoca aragonese il borgo è sede feudale, e Guglielmo di Postiglione ne è considerato il primo investito. I vari proprietari succedutisi si rendono protagonisti di occupazioni illecite a sfavore della universitas locale. Postiglione venne conferito ai Sanseverino, che possedevano la vicina Contursi, e in seguito dei Rizzo (Assenso del 1507). Carlo V d’Asburgo tolse a questa famiglia napoletana ogni diritto, per punire Michele, barone di Contursi e Postiglione di una presunta infedeltà durante la conquista del Regno sotto Odet de Foix, conte di Lautrec e Comminges. Questi due feudi passarono dunque al conte Girolamo Morone, sino al 1529, per rientrare in casa Rizzo, e da questi per motivi ereditari ai Caracciolo di Martina (sempre nel Secolo XVI). Il Seicento è caratterizzato da una particolare asprezza feudale. Tra gli ulteriori signori di Postiglione vi sono i patrizi napoletani Franco, ed i Garofolo. Il duca Domenico Garofolo comprò il feudo dal principe Antonio Giudice di Cellammare per una cifra di 30.000 ducati (31 luglio 1704). Il castello di Postiglione, l’intero feudo unitamente a quello di Controne, verranno permutati dai Borbone in data 28 settembre 1759 con le proprietà reali di Bonito, Isola del Morrone e Teverola, sino all’eversione della feudalitànel 1806. Re Carlo III di Borbone, così facendo, volle ingrandire la sua dimora venatoria di Persano.

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